La Georgia ha già vissuto la sua rivoluzione "colorata" e fu venti anni fa. Fu chiamata "rivoluzione delle Rose" quella che portò al potere Mikhail "Misha" Saakashvili. Un commento
Sono trascorsi quindici anni dal 17 febbraio 2008, giorno in cui Pristina dichiarò ufficialmente l'indipendenza dalla Serbia. Da allora il Kosovo è cresciuto e si è sviluppato, ma le relazioni con la Serbia hanno faticato a stabilizzarsi. Ora l'UE sembra forzare i due governi ad una soluzione condivisa
"Distratta dallo sforzo bellico in Ucraina la Russia ha paradossalmente spianato la strada alla pace, anche se per adesso solo a parole, fra Armenia e Azerbaijan mostrando di non essere la soluzione del problema ma, al contrario, il problema". Un commento
Lo scorso 31 ottobre la città di Tuzla ha conferito ad Alxander Langer la cittadinanza onoraria postuma. Tuzla durante la guerra 1992-1995 ha rappresentato un modello di convivenza civile dove musulmani, serbi e croati hanno gestito insieme l'accoglienza dei profughi che fuggivano dai combattimenti. Un reportage
Una delegazione del Movimento europeo azione nonviolenta e di sindaci italiani, è stata a Leopoli, in Ucraina, per incontrare sindaci dell'oblast omonimo e cominciare a gettare le basi per progetti solidali, di supporto e cooperazione. Sottoscritto dai sindaci i “Patti di Leopoli”. Il reportage di Paolo Bergamaschi
Dal 9 al 12 luglio si è svolta la marcia per la pace organizzata dal Movimento Europeo di Azione Nonviolenta (Mean) verso la capitale ucraina. Hanno partecipato una cinquantina di italiani con storie e estrazioni disparate: tra questi Paolo Bergamaschi, già funzionario della Commissione degli Esteri del Parlamento Europeo. Il suo reportage
Il percorso europeo della Macedonia del Nord si sta strasformando in una farsa ed i suoi cittadini rischiano di pagarne drammatiche conseguenze. Una ricostruzione passo per passo
Dopo la guerra del 2020 tra Azerbaijan e Armenia per il controllo del Nagorno Karabakh ci sono finalmente spiragli di pace. Ancora molto però resta da fare, compreso il non semplice sminamento di vaste aree un tempo abitate
Ci sarà un dopo anche in questo drammatico conflitto causato dell'aggressione della Russia all'Ucraina. E, per Paolo Bergamaschi, ex funzionario del Parlamento europeo, sarà caratterizzato da una nuova e duratura divisione in Europa
Non ci sarà una nuova guerra in Ucraina solo per il fatto che la guerra c'è già. Come c'è già stata annessione di parte del suo territorio. Gli obiettivi di Putin e il possibile ruolo dell'Unione europea in questo commento
"The Western Balkans are not and must never be a defeated periphery of the West, but they are and must remain the beating heart of the present and future of the great European family". Interview with Fabio Massimo Castaldo, Vice President of the European Parliament
The European Parliament seems much more inclined to open up to the Western Balkans than the Commission and the Council, and recently requested to include these countries in the Conference on the Future of Europe which will open on 9 May
La Spagna è uno dei cinque paesi dell'UE che ancora non riconosce il Kosovo. La questione catalana incide pesantemente sul futuro di Pristina, in particolare per quanto riguarda le relazioni con l'Unione europea
Con la guerra in Nagorno Karabakh si sono ridefiniti gli equilibri regionali. In tutto ciò l'UE è rimasta a guardare ma potrebbe esserci ancora spazio di manovra per rientrare in gioco. Bruxelles saprà farlo?
Sul tavolo dei negoziati per risolvere il conflitto del Nagorno Karabakh nell'ultimo quarto di secolo più volte si è arrivati vicini a quella che pare la soluzione attuale. Ma la diplomazia ha colpevolmente fallito ed i fautori della guerra hanno sacrificato cinicamente un gran numero di vite umane
"Lutti e dolori nel Caucaso sono esclusivi - afferma l'autore di questo commento - servono a plasmare l'identità di un popolo. E passano attraverso la negazione dell'altro, il diverso, il nemico con la cancellazione di ogni sua traccia e l'estirpazione della memoria"
Ogni anno Bruxelles rende noti "i voti" dei paesi che aspirano all'ingresso Ue. Ed è un momento per fare il quadro sull'intero processo di allargamento
Nonostante sia per ora poco visibile il ruolo di Mosca nel conflitto in Nagorno Karabakh, per l'autore di questo commento vale sempre un vecchio adagio che riadattato all'attuale situazione suona "Non si muove foglia che Mosca non voglia"
La crisi nelle acque di Cipro si è allargata all'Egeo, coinvolgendo la Grecia. La ricerca di giacimenti di idrocarburi influisce direttamente sulla situazione geopolitica che diventa incandescente. Bruxelles si è schierata con Cipro e la Grecia contro Ankara, la motivazione però è discutibile